Seleziona una pagina

Di solito gli italiani all’estero si affannano per trovare gli stessi piatti che mangiano a casa. Personalmente credo che si dovrebbe mangiare quello che il luogo ha da offrire. Ma si sa, la cucina italiana è la prima nel mondo. E Bucarest, tutto sommato, offre una buona scelta di ristoranti italiani (o presunti tali) dove si può trovare qualcosa se non di buono, di almeno decente. Mi limito a segnalarvi qualche posticino, sia italiano che locale, dove non ho mai avuto esperienze negative.

Pizza: più che soddisfacente quella de “Il peccato” in centro vecchio, o quella di “Borgo Margherita”, in Calea Vitan. Ma ce ne sono anche molte altre dove comunque è raro rimanerci davvero male. Comunque ricordatevi sempre che non siete a Mergellina e che a volte vi chiedono se volete aggiungere il ketchup sulla pizza… Cucina Italiana: “Belli Siciliani”, “Nonna Mia” “Pippo” sono alcuni dei nomi dove ho mangiato bene. Altri ristoranti si spacciano per italiani tipo “Il calcio” ma di italiano c’è poco pochino. Informatevi e chiedete in giro e comunque, anche in questo caso, accontentatevi anche delle imitazioni, che comunque costano meno della metà di un pasto medio in un qualunque ristorante in Italia…

Cucina romena. Se ha un difetto, è la sua monostagionalità. Sia d’inverno che d’estate, quasi gli stessi piatti. E una “ciorba de fasole” (zuppa di fagioli) in inverno fa piacere, d’estate con 34 gradi non è il massimo. Scordatevi anche il nostro pesce mediterraneo, anche se lo trovate comunque, spesso decongelato, di provenienza turca o, nel migliore dei casi, greca. Qui si va di pesce di fiume o di lago (carpe, trote) Da provare comunque il “sarmale” (foglia di verza ripiena di carne), la “mamaliga” (polenta fatta a tutti i modi) e le varietà di carne di maiale, pollo e tacchino a spiedino, a tocchetti o semplicemente al “gratar” (alla griglia). Da assaggiare il gulash all’ungherese. Buoni anche gli “snitzel”, fettine panate. Potete provare questi posti: “Caru cu bere”, “Hanul lui Manuc” in centro vecchio ma anche “Casa Jenilor” in strada Agricultori.

Non si possono dimenticare anche alcune tipicità “da strada” come i “covrigi” (tipo bretzel, ottimi appena sfornati) e l’onnipresente kebab, che qui si chiama “shaorma”. Da segnalare anche un vero greco con le sue “pita”, sempre in centro vecchio. E poi i “mici” salsicciotti alla griglia, da non perdere quelli cucinati all’esterno del mercato di Obor, vera tipicità locale.

Vino e birra. Ottimi i vini romeni, bianchi, rossi o rosé. Halewood o Jidvei solo per citare qualche casa. Prezzi molto variabili in funzione della qualità. Ottime anche le birre, la mia preferenza va alla “Ciuc” ma bene anche la “Timisoreana”. In stagione (ott-nov) provate anche il “must”, mosto di vino, tipico locale.

Quanto si spende. Per i nostri parametri si spende poco, specialmente se si sceglie la normale cucina locale, che spesso è anche fatta di porzioni abbondanti. Dal “Caru cu bere” che è più bello di quanto sia buono, con meno di 15 EUR fai un pasto completo. Ma anche se esageri un po’, raramente superi i 20 EUR. Per una “shaorma” si spendono dai 3 ai 5 EUR.
Buon appetito!

IL TUO BUSINESS IN ROMANIA
BUCAREST: DOVE ALLOGGIARE